Mi dispiace se in questi non scrivo ne
pubblico niente, ma ho mia nonna in ospedale e la sitauzione in generale
è complicata, spero che durante la mia attesa potrete provare emozioni
leggendo i racconti di mamme straordinaria, come quello di oggi di
Elisa, vi abbracio.
Matte dorme. Non è una frase che ho ripetuto molto spesso in
questi ultimi due anni, eh sì perché una delle cose che più ha contraddistinto
questa mia avventura, già durante la gravidanza, è stata proprio la mancanza di
sonno. Quindi vai di occhiaia aggressiva, equilibrio precario, energia sotto le
scarpe, tanto per cominciare J
Per molti mesi e ancora oggi ogni volta che dicevo che il pupo dormiva
matematicamente si svegliava … altro che superstizione, era diventata una vera
scienza. “Come sta Matte, dorme?” E io: “Si finalmente ha preso sono”, neanche
tempo di finire la frase e track, l’urletto del risveglio. “Beh dai, adesso che
dorme vai a riposarti un po’”… eccerto, come no! Niente di nuovo nel panorama
delle neo mamme, ma quando capita a te è come un treno che ti travolge senza
rallentare.
Lo stesso treno però ti porta in un posto mai visto prima,
un luogo pieno di meraviglia, bellezza, un posto che profuma di buono, una
pagina ancora tutta da scrivere: la vita. E’ così per me la maternità: un
continuo sorprendermi, sia di quello che vedo ogni giorno davanti a me nel
nostro bimbo, sia di quello che io stessa divento ogni giorno con lui e per
lui. E’ un azzerarsi e un ricucirsi, un incasinarsi di brutto la vita per poi
prenderne i pezzi più importanti e metterla in riga, magari meglio di prima. E’
amore allo stato puro, è un donarsi senza riserva e un progressivo essere
appagati. Prima a piccoli passi e poi via via come un’esplosione irrefrenabile.
Fossi una ragazza senza figli a leggere ‘ste righe mi verrebbe il latte alle
ginocchia … ecco la solita mamma innamorata, un po’ pallosa e smielosa. Eh lo
so, pure io avrei detto così prima di avere un figlio, ma questa è davvero una
di quelle cose da provare per credere, come si suol dire. Perché bisogna provarla l’emozione di essere
in 2 e poi improvvisamente avere una personcina che prima esisteva solo nella
tua testa e poi di colpo respira, mangia, dorme (e caga, eh beh sì, diciamole le cose come stanno!) e un giorno è
uguale a te, il giorno dopo ha lo sguardo di tuo marito. Bisogna provare cosa
vuole dire avere le tette al vento per mesi, essere l’unica persona in grado di
placare un pianto notturno, non riuscire più a portare un tacco 12 – e nemmeno
7 - da quanto ti fa male la schiena. Bisogna provarla per capire quanta felicità è
lì dietro l’angolo, nella cosa che fa andare avanti il mondo. Io l’ho provata e
la sto provando tuttora e penso che sia una di quelle cose per cui ringrazierò
sempre di essere nata donna.

Come hai scoperto che stavi per diventare mamma?Come
sono stati i 9 mesi di gravidanza?
Il primo segnale è ovviamente il classico ritardo di qualche
giorno. Aggiungi che ho iniziato a sentire gli odori in maniera nuova, tipo
segugio, le pipì notturne, la mia vergognosa prima di seno che cominciava a
farmi male e niente, si è deciso di fare il test. Ecco com’è andata. La sera prima
io e mio marito decidiamo: ok domani controlliamo (avevamo appena dato il via
alle danze quindi eravamo ancora un po’ increduli). L’indomani prendo la famosa
fetuccina. Fermento per qualche minuto, torniamo in bagno e … “cos’è quella
roba, dov’è la lineetta, ma ce ne sono due, ossignor che casino”… test nullo!
Nuoooooo. Ovviamente non avevo in casa la scorta di test per la gravidanza. Mio
marito esce per andare a lavorare e io mi precipito in farmacia. Chiusa! Ma
come? Ferie. In ottobre? Sì, per l’appunto. E allora vai in cerca di un‘altra
farmacia, spiega tutto alla tipa che clamorosamente
si trattiene dal farsi una grossa risata e poi precipitati a casa, bevi come
fosse l’unica cosa che puoi fare per il resto dei tuoi giorni, trattieni e
spara di nuovo. A quel punto ero sola, io e la cosa più grande che mi stava per
capitare. Eh sì, lineetta rosa, precisa, incisa, inequivocabile. Mi è mancato
il fiato, battito a mille, la voce per un po’ era perfino diversa. Adrenalina
pura. Foto subito al marito. In quello, arrivano mamma e sorella, subito
travolte dalla notizia. Impossibile tenersi.
I 9 mesi sono stati una magica attesa, un po’ di paure, un
sacco di coccole alla pancia, musica, cibo, tanto cibo, sorrisi, emozioni, sogni
… quelli che si fanno ad occhi aperti … quelli ad occhi chiusi ne ho fatti ben
pochi perché da un certo punto in poi sveglia come un grillo dalle 3 di
mattina!
Descrivimi il tuo primo incontro con tuo figlio
E’ molto semplice: come essere nata una seconda volta. Una
gioia disarmante dopo un’immensa fatica. Ricordo perfettamente il mio stupore
di fronte a quell’ esserino già completo di tutto: ditini, micro unghie,
capelli, voce, full optional proprio. Non mi sembrava vero. Segni particolari:
bellissimo.
In una sola parola, dimmi cosa significa essere mamma
Essere mamma è vita.
Qual è un consiglio che ti senti di dare a tutte le donne
che sono mamme, o che un giorno sperano di diventarlo?
Sii te stessa, ascolta il tuo istinto. Leggi, confrontati,
studia quanto vuoi, ma poi alla fine c’è una vocina dentro di te che il più
delle volte sa qual è la cosa giusta da fare … ascoltala.
Quando Matteo ha compiuto 8 mesi ho ricominciato il mio
lavoro di libera professionista nel campo del social media marketing. A 18 mesi
mi sono inventata un nuovo progetto, frutto della centrifuga in cui la
maternità mi ha catapultato e ho aperto un blog di video ricette per mamme e
papa con bimbi piccoli. Si chiama Peri & the kitchen, dedicato a chi non
ama molto cucinare ma ci tiene ad un’alimentazione sana ed equilibrata per i
propri piccoli. Video brevi e divertenti in cui tra un pasticcio e l’altro
combino qualcosa di gustoso. Più facile è più buono, dico io! Potete seguirmi
qui: