giovedì 30 luglio 2015

Melissa McCarthy's new clothing line: Seven7 for all the Plus size girls

Forse è salutale qualche volta sfogarsi un po'. Ed io l'ho fatto, l'ho fatto qui, l'ho fatto su facebook ed instagram  ieri, e la mia opinione su la questione "curvy" la trovate quindi virale su ogni social network e blog gestito da me.

Penso queste cose da sempre, e sono felice che da poco, poco tempo che sono felice di trovare conforto e supporto anche da persone famose.

Una di queste persone è Melissa McCarthy. Amo quest'attrice da quando interpretava "Sookie" nelle Gilmore Girls (in Italia "Una mamma per amica" ) , e da sempre ne ho ammirato il coraggio e la sensibilità con cui ha ispirato le persone ad amarsi per ciò che si è davvero.

Dal 13 agosto, la visione artistica e di stile dell'attrice sarà disponibile per tutte le donne "plus size", quando, ufficialmente, verrà resa disponbiile la prima linea di moda dell'attrice.

Per chi crede che la moda sia solo "vestirsi", dovete sapere che la moda è il mezzo di comunicazione più diffuso al mondo. E grazie a ques'attrice, un messaggio molto importante arriverà a tutte coloro che, come me, l'ammirano.

(ieri ho visto Spy, di cui lei è protagonista, è davvero meraviglioso, cliccate qui per il trailer in italiano!)

La sua collezione si concentra su divertenti stampe, incluso uno stiloso kimono/top che l'attrice ha indossato quando ha presentato la sua collezione alla stampa. Ma non sono le stampe la sua parte preferita della collezione, ha infatti rivealto che il suo "pezzo" preferito è la felpa "le meow" !
Perciò, grazie Melissa "Sookie" McCarthy, da tutte noi ragazze plus size.





Maybe sometimes is healthy to say what we have to say. And I did it, I did it here,
I dit it on facebook and  instagram yesterday,  
and so you can find on all the social networks my opinion about the "curvy" question.
I always think about it and my opinion never changed, and I'm happu that, finally, there are some people, most of them famous person, where we can find support and inspiration.

One of them is Melissa McCarthy.  I love Melissa Mccarty since when she was for me just "Sookie" on Gilmore Girls, and I always have admired her courage and her sensibility with whom she has inspired people to love themselves for what they really are.

From the 13th of August, the fashion artistic vision of the actress will be avaiable for all the "plus size" women, when, officially, will be avaiable her first fashion label.

For whom that believs that "fashion" is equal to "wear" well, you have to know that fashon is the most ipmortant way of communication. And thanks to this faboulos actress, a really important message will arrive to all the women that ,  like me, admire her work.


(yesterday I seen Spy,  she's an amazing protagonist and actress, click here fot the official trailer!)

Her collection focuses on fun prints, including a very stylish kimono/top combo that McCarthy wore while presenting the line to press, but it isn't prints her favourite part of the collection, her favourite part is a sweater..... Le Meow sweater!

Photo taken from instagram @jackieswerz

So, thanks Melissa "Sookie" McCarthy,  from all us plus size girls.

lunedì 27 luglio 2015

Mommy Wrapped In Fashion, Tiziana

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Buon Lunedì a tutti! Era tanto tempo che non scrivevo, mi dispiace! Ma sono stata fuori per qualche giorno e sono tornata ufficialmente oggi!
Vi riporto con me nel meraviglioso mondo delle mamme con Tiziana Piscitelli, autrice di Because the Style e, soprattutto mamma. Ogni volta che vi racconto di una mamma sono sempre entusiasta di leggere i meravigliosi racconti delle mamme, entrare nel loro privilegiato mondo.
Senza ulteriori indugi vi lascio alle parole di Tiziana! 








Un bambino è un progetto. Un bambino è una prova di fiducia data alla società, a cui decidi di donare il tuo tesoro più prezioso. La prima parola che scatta quando comunichi a qualcuno di essere in attesa è “Auguri”: sembra automatico e pertanto sin dal primo momento mi ha suscitato molta diffidenza. Infatti ciascun bambino è innanzitutto “un enigma misterioso”, come direbbe Daniel Pennac ed è così che l’ho vissuto: una piccola creatura indifesa che velocemente elabora, si rielabora e ti rielabora.





         Come hai scoperto che stavi per diventare mamma? Come sono stati i 9 mesi di gravidanza?

Iniziai a sospettarlo quando, mentre di primo mattino stavo andando a lavoro, ebbi il più classico dei sintomi legato alla gravidanza. I nove mesi sono passati abbastanza velocemente e mi piaceva documentarmi su come crescesse il feto e tutte le ultime novità in proposito.

     
       Descrivimi il tuo primo incontro con tuo figlio/a

Mi aspettavo che piangesse e invece aveva gli occhietti aperti ed era tranquillo, sembrava quasi che mi stesse guardando, lì tutto avvolto nella coperta con gli orsacchiotti.



     In una sola parola, dimmi cosa significa essere mamma.

È impossibile usare solo una parola perché sarebbe riduttivo. Così come trovo riduttivo e falso (almeno secondo me) associare all’esser madre solo indicazioni positive. È chiaro che queste ultime hanno un valore superiore perché l’avere un figlio è sempre qualcosa di miracoloso, avvincente e coinvolgente, ma è anche un evento molto misterioso che dovrebbe far riflettere sul ruolo di ciascuno di noi nei confronti di questi piccoli, indifesi e plasmabili esseri umani.

Avere un figlio non significa solo felicità, ma anche e soprattutto responsabilità, dedizione e comprensione di una creatura che non ha chiesto di venire al mondo ma che bisogna aiutare a diventare un Uomo. Per una donna che lavora questo è ancora più importante perché deve imparare a riorganizzare il proprio tempo in funzione anche delle esigenze del bambino, rinunciando necessariamente (ma non del tutto) a qualcosa. Questo implica non delegare la crescita e l’educazione a parenti o altre istituzioni, ma significa prendersi cura di una persona per la quale (al momento) siamo le “fugure-chiave”, sapendo di poter contare su un compagno che non sia “il mammo” oppure “il macho che non fa ‘cose da femmine’ ”  ma un vero padre, presente, operativo, disponibile all’aiuto reciproco.

    

Qual è un consiglio che ti senti di dare a tutte le donne che sono mamme, o che un giorno sperano di diventarlo?

Usare il “buon senso”: questo è forse il consiglio più generale che si possa dare perché bisogna sempre stare attente (per quanto difficile sia) a non farsi prendere subito dal panico, dall’angoscia, dalla preoccupazione, dai sensi di colpa, cadendo in errori che se avessimo visto in altri avremmo individuato come tali. Talvolta è quindi utile assumere un atteggiamento di “distacco studioso” (che non significa freddezza!) per valutare le situazioni in maniera oggettiva, per quanto possibile, senza mai dimenticarci che, seppur noi mamme siamo dotate di superpoteri, siamo pur sempre esseri umani.

Come sempre io ringrazio tutte le Mommies che hanno acconsentito a raccontare della loro meraviglosa avventura di mamme nel mio blog, e oggi in particolar modo, Tiziana. 

mercoledì 15 luglio 2015

Vittorio Camaiani: gocce, nuvole e fili di parole di un'artista naturalista

Reputo sempre una cosa molto difficile descrivere uno stilista, una sua collezione. Anche perchè occorre sempre separare la nostra visione soggettiva da quella oggettiva. Se non siamo tra i pochi e grandi eletti che hanno l'onore di poter intervistare uno stilista, parlare con lui, fare le domande per unire in qualche modo ciò che pensiamo da ciò che vediamo, ci ritroviamo soli, al massimo un comunicato stampa, e tante foto.

Oggi vi voglio parlare di Vittorio Camaiani. Confesso, che per me scrivere di lui mi è risultato molto difficile , non perchè non mi piace, perchè mi piace, davvero, ma perchè con le parole non riuscivo a descrivere in modo adeguato la sua visione artistica e creativa. 

Per farlo allora, ho deciso di tornare per un attimo bambina: quando si è bambini si vede il mondo con occhi diversi e credo che si riesca a vedere chiaramente ciò che si ha davanti, senza tutte le deviazioni mentali che si hanno quando si è adulti.

Così, ho pensato di fare un gioco, vi ricordate "se fosse?" La regola del gioco è semplice: bisogna pensare ad un personaggio, e cercare di descriverlo attraverso oggetti, cose, città...e proprio attraverso questo gioco, vi parlo di lui e delle sue collezioni.

Se fosse un pittore, sarebbe sicuramente un pasesaggista. Molte delle sue collezioni sono ispirate alla natura, ai paesaggi, a ciò che vede. Un esempio è la sua collezione "uno sguardo sulla laguna" (di Venezia). 
Vittorio Camaiani e sua figlia Collezione "Uno sguardo sulla laguna"

Se fosse una pianta, sarebbe semplicemente una foglia. Nel 2013 fece un'intera collezione ispirata ad una semplice foglia. Questo denota anche un'aspetto ricorrente in ogni sua creazione: l'attenzione per i dettagli ma anche la sua visione realistica e oggettiva delle cose.



Se fosse uno stato, sarebbe l'Egitto. Solo due giorni fa, in occasione di AltaRoma, ha presentato la sua nuova collezione ispirata proprio all'Egitto.

Se fosse un oggetto, per me sarebbe semplicemente un paio di occhiali, attravero il quale vede il mondo, vede la realtà e la reinterpreta. 

Se fosse un libro, sarebbe uno dei più antichi, dei più belli. Di quelli con tante parole, tanti dettagli.

Infatti...

Se fosse una frase, sarebbe "quel ramo del lago di como" (per chi non lo sapesse è l'incipit de  
I Promessi Sposi di Manzoni). Un semplice dettaglio che pian piano si apre mostrandone altri mille, un semplice dettaglio, sì, ma è quel dettaglio a far la differenza.



E poi, i libri, mi ricordano la collezione che più amo di Camaiani "Fili  di parole, pagine di abiti", per descriverla, un abito ed una citazione, la sua: "Tutto è iniziato da un foglio, complice la timidezza o comunque quel venir meno della voce. Quando sin da bambino i miei disegni raccontavano di me e dei miei sogni e mi aiutavano giorno dopo giorno e anno dopo anno.”



Se fosse un'artista, sarebbe Magritte. Come avrete capito, sì, Camaini ha fatto una collezione, "Gocce di Nuvole" ispiarata all'artista Magritte, ma io penso vada ben oltre una semplice ispirazione

Perchè secondo me, Camaiani, è il "nostro" Magritte, che vede la realtà nei suoi particolari e la interpreta così com'è, senza modificarla. Nuvole, gocce, fili, libri e foglie, sono piccoli dettagli della nostra quotidianità, ma che nelle mani di questo stilista visionario e realista allo stesso tempo, diventano abiti casual ed eleganti. Desiderabili e portabili. Unici ed inimitabili. Un'artista naturalista.



Poche parole forse è quello che serve per descrivere uno stilista, e per Camaini le parole sono diventate fantasia, un concetto contrapposto ad un'artista che ama la natura e la rappresenta così com'è.

domenica 12 luglio 2015

Ettore Bilotta, lo stilista ci ha fatto danzare fino al paradiso dell'Haute Couture

Già prima che iniziasse la sfilata di Ettore Bilotta, una nota canzone usciva dagli altroparlanti: Moon  River. Questa piccola cosa per voi potrebbe non significare niente, eppure, chiamatelo pure "instinto fashion blogger" ma giò mi aveva fatto capire che quella canzone, era il nostro biglietto di solo andata verso il passato. E non mi sbagliavo.

Un po' nostalgica scrivo questo post, in quanto avrei voluto poter stare seduta ancora un po' a rivivere attraverso gli abiti dello stilista un'epoca tra le più belle: gli anni 30'.

Inizia danzando il nostro viaggio, il nostro ritonro al passato, letteralmente. L'abito fluttua e danza nell'aria come se un vortice ci stesse invitando a seguirlo e a tornare in un mondo più bello. Gli abiti ci accompagnano, mostrandoci un periodo diverso, differente, e apparentemente migliore.

"Heaven , I'm in heaven" è il sottofondo musicale che accompagna la prima parte della sfilata, mentre i ballerini continunano a danzare e a darci il benvenuto.
La donna onirica dello stilista è ispirata a Giuditta di Gustav Klimt: una donna dalla bellezza sconvolgente, misteriosa, imprescrutabile ed altera.
La si può definire una "donna volante" che danza come Isadora Duncan nell'armonia del corpo, che possiede l'unico intento di danzare.
Bilotta ha "donato" alla sua donna dei sogni tessuti preziosi, damaschi dai toni delicati del rosa con tranci di fiori in rossi carmini.
I cappotti rigorosamente a tre quarti, leggeri e morbidi ma con leggeri sbuffi.
La "donna bilottiana" porta con grazia una petite veste su abitini in doppio satin, si avvolge di graziosi abiti di organza ricamati con motivi floreali.
Lo stilista ha costruito pantaloni per la sua donna très chic in doppio satin nero e georgette, anch'essi con taglio sapiente. 
Piccoli pois d'argento e petrolio metalizzato sono i dettagli. che rendono le sue opere d'arte perfette.
Il velluto è il protagonista di questa collezzione, tessuto prezioso per eccelenza, intoccabile per paura di profanarlo, scivola sui corpi suinosi delle modelle che danzano di giorno, e si preparano per la sera.
La notte bilottiana è una sinuosa e guizzante linea a sirena, con una contrapposizione del leggero e del pesante arricchito dal fluido e severo velluto abbinato ad organze  in modo da alleggerire le silhouette quando, finalmente, la donna bilottiana andrà al ballo.

E come sempre, infine la sposa: sposa  in vellutto color champagne chiaro e luminoso, elegantissimo, dominato da Swaroski e cristalli trasparenti.

La donna bilottiana, è quindi, senza alcun dubbio, una donna elegante, bella, misteriosa e a tratti austera, ma che, come ha conquisato gli appalusi di chi affascinati ammirava i tessuti bilottiani, sapà conquistare anche voi.  

E piano piano il vortice del passato, degli anni 30' si è chiude, lo stilista esce e saluta la "sua" donna: sua madre.
Il paradiso bilottiano termina con una canzone, di cui titolo rappresenta ciò che per me, e so di non essere l'unica, sarà questa collezione:
Unforgettable.
 

Rani Zakhem "Per amore di Lola" sfila ad Alta Roma, ed è subito magia.

Emozione. Con una sola parola potrei descrivere la sfilata di Rani Zakhem.
Assistendo alla sua sfilata mi sono ricordata una cosa che un po', ammetto, mi ero scordata: la moda è arte. La moda è poesia.

Ed è proprio una poesia quella che lo stilista ha portato in passerella, con degli abiti ispirati ai mitici costumi del cinema americano d'epoca, come Gilbert Adrian e Orry Kelly. I suoi abiti rappresentano un vero e proprio omaggio a Marlene Dietrich, attrice e cantante dei ruggenti anni venti.

La magia inizia già dal primo abito,  descriverlo è difficile, si può descrivere la magia di un corpetto di perle e cristalli ed una lunga gonna di tulles?
Forse a parole sì può descrivere ciò che vediamo, ma non possiamo descrivere la magia che un semplice abito ha portato fin dal primo minuto.


Continuando nel viale magico di Zakhem innumerevoli sono stati gli abiti a sfilare, un inno al glamour holliwoodiano di cui lo stilista è ambasciatore.

Pieghe che ondeggiano accarezzando il corpo, cristalli, tubini che ricordano un'argentea cascata.
Il filo conduttore della sfilata è la luce, la luce esaltata attraverso i colori ,  colori rubati alle sfumature dell' oro, all'argento, al rosso e all'arancione.

Portavoce di un sogno, il sogno di Marle Dietrich e raccontato attraverso merletti, applicazioni di pizzo di Sortiss ricamati in pietre, cascate di paillettes, mantelle di seta leggere e fluttuanti che danzano esaltando la silhouette femminile.



Clicca qui per vedere il video della sfilata



E poi chiffon drappeggiati, pizzi, veli e cristalli, un guardaroba magico posto come materializzazione del sogno di una "Lola" contemporaneaa, a volte provocante e a volte pudica che si mostra con abiti corti con onde di chiffon trasparenti che gioca con scollature e spacchi illuminata dalla luce dei ricami.

La donna "Zakhem" è una donna inarrivabile, elegantemente sensuale, desiderabile ma sfuggente che un obiettivo non può catturare e che una parola non può descrivere.


Da oggi il cielo potrà vantare una nuova costellazione, una costellazione di diamanti che porta il nome Rani Zakhem.

Ed infine, la sposa. Rappresentazione di ogni fantasia che una ragazza, una bambina e una donna ha nel cuore, finalmente c'è chi ha saputo entrare nei sogni più magici e romantici delle fanciulle che sognano il grande giorno, e ha creato , meglio, ha trasportato il sogno in un vestito da favola. 

"Per amore di Lola" (e Lola, è Lola Ponce che ha scelto Rani Zakhem come stilista per molte sue manifestazioni, concerti ed eventi) fugge via senza poter essere catturata, come una preda che fugge ma di cui resta solo il ricordo di una chioma bionda, un abito di chiffon, un profumo e una sveglia che ci porta alla realtà.

Il sogno dei sogni più belli, è finito.

sabato 11 luglio 2015

Beauty Tea Party: Fashion News Magazine e Nardi Day Spa ci mostrano le JuicyDoll di Chiara Aversano

Nardi Day Spa, in collaborazione con Fashion News Magazine, ha presentato ieri sera "Juicydoll by Chiara Aversano, un evento in calendario AltaRoma, sezione In Town, con l'obiettivo di lanciare la nuova collezione "Alphabet" ideata dalla stilista, costumista teatrale e artista, Chiara Aversano.

L'obiettivo che la stilista si è posta è di trasmettere un messaggio alle donne: prendersi cura di sé. Trovare un momento ogni giorno per prensare solo a sè stesse e fuggire dal tran tran quotidiano. Sembra facile vero? Eppure in fondo, basta un po' di volontà, e diciamolo, avere una delle sue meravigliose  t-shirts aiuta.

Chi è Chiara?
Chiara Aversano è una giovane costumista ed illustatrice romana, ed è la creatrice delle Juicydolls. Definirle t-shirt non rende merito a queste opere d'arte Made in Italy, che rappresentano un mondo dove convinvono femminilità e audacia grazie a tre protagoniste: Ines, Lulù e Nina.

Ogni collezione di t-shirt è un personale racconto che la stilista rappresenta:  il racconto suo, il racconto di tutte noi donne:

Alphabet: liberamente ispirata  allo storico alfabeto di Ertè, racconta l'universo delle Juciydoll dalla  A alla Z, facendole assumere l'aspetto di lettere stilizzate (create prima su disegno a china dalla stessa stilista) e associata a parole che descrivono i diversi aspetti della personalità di una donna. Presto, ci saranno tutte le lettere, al momento la stilista ci regala un'anteprima di 14 modelli 











JuicyCity: esprime l'animo cosmopolita delle juicydoll che viaggiano nelle tre città simbolo di glamour e di moda: Roma, Parigi e New York illuminate da Swaroski che risplendono sulle T-Shirt.

I diritti della  foto vanno a Chiara Aversano

I diritti della  foto vanno a Chiara Aversano

I diritti della  foto vanno a Chiara Aversano



Streaptease: mostra l'aspetto più sensuale delle juicydoll, le nostre protagonista, Ines, Lulù e Nina si lasciano "spiare" vestite solo di lingerie e di Swaroski. tutti i modelli li trovate qui.

Ho avuto anche l'onore di non solo di conoscere di persona la stilista, Chiara Aversano, ma di intervistarla anche. È stato come prenere un the con un'amica, visto che c'era il the, visto che lei è dolcissima che ti sembra di conoscerla da sempre. Vi lascio all'intervista e vi ricordo che potete acquistare tutte le sue bellissime creazioni sul suo shop online

 Cosa ne pensate delle sue magliette? Qual è la vostra preferita? 




Un the con Chiara Aversano, stilista , artista e ideatrice delle JuciyDoll

Anche AltaRoma ormai si sta concentrando specialmente  sullo scouting di nuovi e giovani stilisti emergenti. Nella moda italiana da oggi, si inserisce una designer di grandissimo talento, Chiara Aversano, concretizzando il suo marchio "Juicydoll by Chiara Aversano" e si presenta nel mercato online con il proprio sito internet.

All'evento "Beauty Tea Party" (di cui vi parlo qui) organizzato da Fashion News Magazine in collaborazione con Nardi Day Spa, e inserito in calendario ALTAROMA - Sezione IN TOWN, ho avuto la possibilità di conoscere la stilista, farmi raccontare come nasce la sua storia, le sue juicydoll e intervistarla.



Il messaggio della stilista è ben chiaro: vuole trasmettere alle donne la concezione del "prendersi cura di sè", almeno per 5 minuti al giorno, fuggire dalla quotidianità che ci assale e concentrarci su noi stesse. Magari prendendo un the, altra grande passione della stilista.

Chiara Aversano è una costumista teatrale, questo aspetto lo ritroviamo nelle sue t-shirt, ha collaborato con varie ballerine di "burlesque" di cui i tratti sono riconoscibili nelle sue collezioni, sia Alphabet, ispirata all'alfabeto di Etrè, JuicyCity, dove le sue protagoniste, Ines, Lulù e Nina viaggiano per le città più glamour: Parigi, Roma e New York, e infine Streaptease, che mostra il lato più sensuale delle juicydoll.

vedi tutte le foto e il racconto dell'evento cliccando qui

All'evento, ho avuto la fortuna di prendere "un the con Chiara Aversano" e intervistarla.

Qual è la tua fonte di isprazione? 

La mia fonte di ispirazione è la vita. Io credo che non esista l'ispirazione, ma esista la bellezza del mondo che ci circonda.  Per me l'artista deve cercare di cogliere la bellezza che è intorno a noi, non è quacosa che trovi, che ti fermi e trovi l'ispirazione, l'ispirazione  è dentro di noi.

Hai raccontato che dipingi, oltre che ad essere una stilista, ti piacerebbe unire le due cose e fare una mostra?



Si. Ci stiamo lavorando! C'è un lavorio continuo e perpetuo. È un momento di grandi progetti.


Chiara Aversano foto by Massimiliano Esposito
Dove ti vedi tra 5 anni?

In un'isola greca a disegnare. Disegnare è parte di me

Cosa c'è di te nelle tue magliette?

Tutto.

Grazie Chiara

venerdì 10 luglio 2015

Valentino da il via ad Alta Roma, per lui quindici minuti di standing ovation

Come vi avevo già anticipato ieri, oggi è iniziata, finalmente, AltaRoma.
Anche se, una grande inizio di alta moda si era già svolto ieri, in piazza Mignanelli, dove, 
dopo ben 19 anni, l'ultima volta nel 1996, per il 45° anniversario, Valentino è tornato a sfilare a Roma. 

Per noi sfilare a Roma ha un forte significato simbolico. Questa è la nostra città che ogni giorno ispira la nostra creatività”, raccontano i direttori creativi della maison Valentino Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli,  e fanno, ai giovani talenti,  un grande regalo: “Chi nasce a Roma vive nell’arte e questa bellezza che noi quasi diamo per scontata va invece raccontata a tutti, insieme all’enorme potenzialità del nostro artigianato. Per questo abbiamo deciso di aprire da settembre prossimo una Scuola di Couture nel nostro atelier, per dieci giovani talenti che per un anno potranno imparare i segreti di Valentino”. 

Numerosissime, precisamente 715,  le star internazionali elette ad ammirare le creazioni, Franca Sozzani in primis,  e poi  Gwynet Paltrow accanto al fondatore Valentino Garavani e a Giancarlo Giammetti,  James Mardsen, Michelle Rodriguez, Ben Stiller, Owen Wilson, Mika e tanti volti del cinema italiano tra cui Luisa Ranieri, Isabella Ferrari, Luca Zingaretti, Vittoria Puccini, Ambra Angiolini e Pier Francesco Favino



Le "Mirabilie" di Valentino stupiscono già dalla prima uscita, con  l’Uccello di Zeus in tulle nero ricamato di piume e applicazione di un’aquila su nastro rosso come nello stemma appena ritrovato dopo i restauri a Palazzo Mignanelli, con la modella coi capelli legati alla nuca e la corona da imperatrice romana.

  48 le modelle a sfilare: alcune con abiti come armature di pizzo ma dalla forte fragilità, molti neri “perché ci piaceva raccontare il mistero di Roma e la sua anima meno conosciuta” come raccontano gli stilisti che hanno ancora una volta insistito sui sandali alla schiava . 

Accanto al nero e al rosso, l'oro, grazie ai  gioielli di Alessandro Gaggio:  gioielli dal sapore antico a cera fusa. 


Soprendende la cappa nera Colosseo di cashmere e velluto e sotto l’abito delicatissimo che schiude la gabbia dei leoni di questa moderna Gladiatrice.




 Gran finale Vibia Sabina in lungo di velluto rosso antico e scollatura profonda. Quindici minuti di standing ovation, settecento persone in piedi, una serata magica dove si è fatta la storia della moda. 
        Sulla mia pagina facebook, tutte le foto di  Valentino, dettaglio per dettaglio.

giovedì 9 luglio 2015

#TheEditorGoesTo...Alta Roma

Ammetto, che essendo romana e avendo attraversato gli ultimi 5 anni in uno stato di  depressione e tristezza, mi riusciva difficile pensare che ci potesse essere un legame tra la moda e Roma.
Eppure, quest'anno,  sarà che mi trovo ad essere più felice, ma è proprio questa grande passione che mi ha fatto riscoprire la mia città, e questo blog, nato per diventare davvero ciò che volevo che fosse: un posto dove condividere con voi le emozioni che la moda trasmette, mi porta per la prima volta a partecipare a Alta Roma, ed ammetto, sono emozionata.

Alta roma cambia sede, grazie alla collaborazione con Roma Capitale, ospiterà la quasi totatalità delle sfilate (ad eccezione di Renato Balestra, che sfilerà in "casa sua", Casa Balestra), e si sposta al Palazzio delle Esposizioni di Via Nazionale.

La struttura dei programmi è suddiviso in tre sezioni: Fashion Hub, Atelier e In Town.


Fashion Hub è dedicata prevalentemente a progetti di scouting e promozione dei giovani talenti e alla formazione, oltre ad alcuni eventi speciali in collaborazione con Alta Roma

Atelier comprende le presentazione di Maison Couture, che hanno già partecipato alle passate manifestazioni.

In town raccoglie le iniziative e le attività connesse alla moda che attendono la manifestazione per promuoversi e instaurare contatti utili.

Il progetto “5+5” è un esperimento di mentoring che conferma la vocazione rivolta al sostegno di giovani creativi. Altaroma e Vogue Italia hanno il piacere di presentare un progetto per il supporto tra nuove generazioni della moda utile a favorire un sostegno a designer emergenti da parte di talenti ormai affermati e di successo. 5 talenti: Thomas Tait, Marco De Vincenzo, Nicholas Kirkwood,MGSM Massimo Giorgetti, Paul Andrew affermatisi anche grazie alla selezione da parte dei più importanti e qualificati concorsi, scelgono 5 emergenti : Carlo Volpi, Maria Sole Cecchi, Fernando Jorge, Martine Rose e Matteo Lamandini e tutti mostreranno i propri lavori in un’esposizione che durerà tre giorni


Grande attesa (per me e per tutti) per l'11° edizione di Who Is On Next?, progetto di scouting ideato e realizzato da Alta Roma in collaborazione con Vogue Italia per la ricerca e la promozione di giovani creativi. Grandi sono i nomi che ora sono al centro del panorama internazionale, come Daizy Shely, che ora vestirà l'attrice statunitense Lea MichelePiccione Piccione, Stella Jean...
Chi sarà quest'anno "il prossimo" ?

Quest'anno i finalisti saranno 11 Blazé il brand di Corrada Rodriguez D’Acri, Delfina Pinardi, e Sole Torlonia, Giuseppe Di Morabito, L72 Lee Wood, Luca Sciascia, Miaoran di Miao Ran, per gli accessori: Alexander White, Avanblanc di Francesca Calistri, Bams Moda di Ginevra Vitale, Andrea Giordano Orsini e Manuel Romano, Catherine de’Medici 1533 di Francesca Pisano, Giannico di Nicolò Beretta, Lolita Lorenzo di Carol Oyekunle


E sempre rivolto ai giovani viene introdotto "Fashion Porfolio" , rivolto ai giovani che iniziano ad affascinarsi al mondo del fashion system da diverse angolature. Una gioranta dedicata alla visione dei portfolio under 40  di designer, artigiani, fotografi e video artisti che avranno l'opportunità di mostrare il proprio lavoro a Sara Maino, senior Editor di Vogue Italia e Alessia Glaviano, Senior Photo Editor Vogue Italia.

Seguite i miei aggiornamenti sulla pagina facebook, e su instagram @wintervicky e con l'hashtag #theeditorgoestoaltaroma.

Gli angeli di Victoria Secret sono scesi sulla terra italiana: Finalmente Victoria's Secret a Milano

La lingerie di Victoria's Secret non ha bisogno di presentazioni, è desiderabile e immediatamente affascina e provoca il desiderio ardente di comprare tutti gli abiti (e poi di indossarli, ovviamente).
Era una delle tappe che facevo assolutamente quando andavo a Londra, ora finalmente il marchio apre i suoi primi due Beauty & Accessories Stores a Milano in partnership con Percassi.

 
Come già annunciato il 23 Marzo scorso, due saranno gli Stores Milanesi, uno in Via Torino 13, che aprirà il 21 luglio e l’altro in Corso Vercelli 20, che sarà inaugurato invece il 23 luglio.

Milano quest'anno ci sta regalando davvero tanto, grazie all'Expo, alla Fondazione Prada, e adesso anche Victoria's Secret.


Magari questo amore per l'Italia porterà le fashion angels a decidere sfilare in Italia, quest'anno.

Se però non potete andare a Milano, Londra o NewYork, non dimentichiamoci del loro sito online.

Qui, invece, trovate la mia lista per dove comprare tutti i costumi per quest'estate, ovviamente, c'è anche Victoria's Secret! Buono shopping, che sia in store o in internet!

lunedì 6 luglio 2015

Workher: il network per donne e lavoro



Se sei una donna, se sei in cerca della tua strada, se ancora non hai trovato la chiave della tua felicità, questo post è per te.

Io sono giovane, ho solo 19 anni, eppure già mi sono resa conto di quanto sia difficile, al giorno d'oggi, dove la parola più cercata su google è "crisi", trovare lavoro, scegliere chi si vuole essere, trovare i mezzi per fare un lavoro che realmente ci piaccia, e che realmente sia fatto per noi. Non mi stancherò mai di dire che l'unico modo per essere felici, è fare ciò che si ama veramente.

Una volta a Parigi, camminando sulla Senna con mia madre, ho letto su una cartolina questa frase "scegli la tua passione, e non andrai a lavorare nemmeno un giorno della tua vita ", questa frase la dedico a tutte voi donne.

Comunque, per fortuna, c'è chi a noi  pensa. C'è chi ha riunito in un unico portale tutta la nostra esigenza di conoscere, di rinascere, di trovare un modo per ricominciare a lavorare e fare del nostro lavoro ciò che si ama. Questo portale è Workher. 

WorkHer è una piattaforma dedicata a donne e lavoro, con il sogno di raddoppiare i numeri dell'occupazione femminile, e far, quindi, crescere l'economia del nostro paese. 
Questo lancio, racconta una sfida importante: 10 milioni di donne in più al lavoro in Italia.
Dieci milioni è, infatti, il numero di donne che potrebbero ancora lavorare nel nostro paese.
Worher nasce da un'idea di Piano C, il coworking che propone modelli organizzativi innovativi (anche) per le donne, con il sostegno di Intesa San Paolo.

Entrare su Workher, è come fare un giro nel grande centro commerciale dei lavori, in attesa di trovare il lavoro dei tuoi sogni che ti cada a pennello.


WorkHer è anche una vetrina virtuale che consente alle donne di affacciarsi direttamente sul mercato: una vetrina, utile per la donna che cerca lavoro e  per la libera professionista, l’imprenditrice, e le startup  che vogliono offrire servizi e prodotti.

Ma workHer è anche un percorso formativo, che permette di accedere rapidamente a strumenti utili, aggiornamenti, notizie e sportelli professionali.
Infine, la piattaforma dà la possibilità alle sue utenti di interagire con Mentor e Contributor affermate e conosciute.

Le prime, professioniste ben inserite nel mondo del lavoro metteranno a disposizione delle WorkHer conoscenze ed esperienza acquisiti sul campo. Le seconde, esperte o appassionate dei temi WorkHer, terranno aggiornate il network con contenuti per tutte noi.

Ogni settimana, da leggere la sezione Good News: 3 buone notizie su donne e lavoro, : ogni settimana, WorkHer ci informa su 3 buone novelle su di noi, sul lavoro, su ciò che è cambiato e ciò che cambierà.

Noi donne siamo forti,  siamo in grado di fare grandi cose, lasciarci guidare dalla creatività, dalla passione, dall'ingegno, dalla furbizia, dall'intelligenza sensibile che solo noi possediamo. E noi tutte, TUTTE, meritiamo di vivere lavorando e facendo ciò amiamo. 







 Capiterà nella vita che arriverà un momento in cui semplicemente vorrete reinventarvi, e vi assicuro che non è mai troppo tardi per prendere il coraggio e, semplicemente, farlo.
Workher è un network di donne che si aiutano, che unendosi crescono e si danno una mano per realizzare i propri sogni.
Hanno chiesto a 20 donne dai 4 ai 70 anni cosa volessero fare da grandi, tutte hanno risposto: lavorare. Ma adesso in Italia, meno di una donna su due ci riesce. Vi rendete conto? Soffermatevi un attimo a pensarci mentre guardate il video: 



 Ho avuto la fortuna di intervistare coloro che hanno realizzato questo magnifico network, per ispirarci ed aiutarci... ecco cosa ci raccontano.


Innanzitutto com'è nata l'idea di creare workher?
WorkHer nasce da un’idea di Piano C, il coworking che propone modelli organizzativi innovativi (anche) per le donne, con Network Comunicazione, agenzia milanese specializzata in contenuti e format multimediali. Ha l’ambizioso obiettivo di raggiungere la piena occupazione femminile in Italia. La presenza femminile nel lavoro nel nostro Paese è infatti tra le più basse, 46%, in una Europa dove la media dell’occupazione femminile supera il 60%. L’Italia, inoltre, si posiziona tra gli ultimi posti al mondo per partecipazione socio-economica delle donne (114° posto su 142, dato del World Economic Forum, Rapporto 2014).
 Cos'è workher?
L’unione di pochi, ma importantissimi, punti cardinali che insieme possono fare innamorare donne e lavoro. Sul sito le donne trovano un Network composto da:
Mentor: la mente ha l’opportunità di affidarsi a professioniste esperte e preparate, mentre le mentor possono arricchire il proprio percorso professionale, restituendo esperienze e conoscenza. 
Professioniste: sempre a disposizione delle iscritte ci sono poi figure professionali, esperte in campi diversi. Commercialiste, avvocati, social media manager, coach, esperte di comunicazione, alle quali la workHer può rivolgersi per aiuto, servizi, consigli e formazione.
Associazioni: realtà come PWA Professional Women Association o Acta, l’associazione dei free lance, insieme alle altre, offrono alle workher agevolazioni speciali come sconti o consulenze personalizzate.


Un test dal nome EST (Esplora, Scegli, Trasforma) realizzato con alcune ricercatrici dell’Università Cattolica di Milano. Questo serve a valutare le capacità relazionali, organizzative, di problem solving delle iscritte.


I risultati danno accesso ad un pacchetto formativo che si riceve periodicamente per mail, in cui le workHer trovano news, articoli, interviste, aggiornamenti e strumenti utili. Sia per migliorare i propri risultati su EST sia per tornare a promuovere il proprio nome nel mondo del lavoro.

 Cosa ci vuole per realizzare un progetto?
Oltre all’idea: passione, costanza, un buon team (persone che ci credano almeno quanto te), uno sponsor dalle spalle solide pronto a scommettere insieme a te, e molto tempo!
 Le donne e il lavoro. È un rapporto reciproco
Sì, lo dimostriamo con il nostro video di lancio in cui abbiamo chiesto alle donne italiane “Cosa vogliono fare da grandi le donne italiane?”. Ci hanno risposto di tutto, dal fare il gelato, al medico, all’architetta; anche restare quello che sono oggi. Ma soprattutto ci hanno confermato che il sogno di ogni donna è lavorare e non è giusto che solo una su due in Italia abbia accesso a questa importante forma di realizzazione personale e di cittadinanza.
 Un social network dedicato solo alle donne, per comunicare, per progettare, per collaborare. Cosa dovremmo tutte noi donne sviluppare di più?
Ognuna di noi ha i suoi punti forti e i suoi punti deboli, l’importante è averne consapevolezza per sfruttarli al meglio oppure per migliorarli. Per questo abbiamo realizzato il test EST (Esplora, Scegli, Trasforma). Il test è diviso in tre aree: informazioni strutturali per definire il profilo; obiettivi: distanza dalla meta e investimenti; aree di sviluppo. In particolare, le macro-aree di competenza su cui si concentra l’autovalutazione sono: l’area  delle competenze relazionali, esecutive, di gestione dei problemi, e quella dei legami e delle reti. EST è un primo fondamentale step per definire i processi e gli strumenti necessari per il proprio sviluppo e quindi realizzare con successo traguardi e scelte su workHer.
 La cosa che ci piace di più workher?
(Questo spero ce lo dirai tu presto, magari a Roma!)
 workher in una sola parola:
Rilancio con una sola frase: il sito che fa innamorare donne e lavoro
 Quali sono i progetti per il futuro? Che cosa vi aspettate?
 Presto ci sposteremo dal web al reale, con eventi in spazi coworking e non solo, in tutta Italia. Organizzeremo appuntamenti diversi dal solito, dove al centro metteremo le capacità delle donne! 
Il primo lo abbiamo avuto il 10 giugno a Milano negli spazi di Piano C e protagonista è stato il momento del colloquio. Due Mentor hanno simulato la selezione di tre workHer e così abbiamo distribuito buoni consigli per gestire al meglio questo momento importante.  
Articoli utili che trovate su WorkHer



- Ecco perchè vi conviene assumere una mamma ( date un occhiata a Mommy Wrapped In Fashion e ve ne accorgerete di ciò che una mamma può fare!)
E ce ne sono tanti tanti altri tutti interessanti, tutti per noi donne. 



 


 E adesso spero che nesssuno di voi mi stia più leggendo... ma che tutte voi vi stiate iscrivendo a questo meraviglioso network: WorkHer 
"Innamorati del lavoro e rimettiti in gioco"




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