Un po' nostalgica scrivo questo post, in quanto avrei voluto poter stare seduta ancora un po' a rivivere attraverso gli abiti dello stilista un'epoca tra le più belle: gli anni 30'.
Inizia danzando il nostro viaggio, il nostro ritonro al passato, letteralmente. L'abito fluttua e danza nell'aria come se un vortice ci stesse invitando a seguirlo e a tornare in un mondo più bello. Gli abiti ci accompagnano, mostrandoci un periodo diverso, differente, e apparentemente migliore.
"Heaven , I'm in heaven" è il sottofondo musicale che accompagna la prima parte della sfilata, mentre i ballerini continunano a danzare e a darci il benvenuto.
La donna onirica dello stilista è ispirata a Giuditta di Gustav Klimt: una donna dalla bellezza sconvolgente, misteriosa, imprescrutabile ed altera.
La si può definire una "donna volante" che danza come Isadora Duncan nell'armonia del corpo, che possiede l'unico intento di danzare.
Bilotta ha "donato" alla sua donna dei sogni tessuti preziosi, damaschi dai toni delicati del rosa con tranci di fiori in rossi carmini.
I cappotti rigorosamente a tre quarti, leggeri e morbidi ma con leggeri sbuffi.
La "donna bilottiana" porta con grazia una petite veste su abitini in doppio satin, si avvolge di graziosi abiti di organza ricamati con motivi floreali.
Lo stilista ha costruito pantaloni per la sua donna très chic in doppio satin nero e georgette, anch'essi con taglio sapiente.
Piccoli pois d'argento e petrolio metalizzato sono i dettagli. che rendono le sue opere d'arte perfette.
Il velluto è il protagonista di questa collezzione, tessuto prezioso per eccelenza, intoccabile per paura di profanarlo, scivola sui corpi suinosi delle modelle che danzano di giorno, e si preparano per la sera.
La notte bilottiana è una sinuosa e guizzante linea a sirena, con una contrapposizione del leggero e del pesante arricchito dal fluido e severo velluto abbinato ad organze in modo da alleggerire le silhouette quando, finalmente, la donna bilottiana andrà al ballo.
E come sempre, infine la sposa: sposa in vellutto color champagne chiaro e luminoso, elegantissimo, dominato da Swaroski e cristalli trasparenti.
La donna bilottiana, è quindi, senza alcun dubbio, una donna elegante, bella, misteriosa e a tratti austera, ma che, come ha conquisato gli appalusi di chi affascinati ammirava i tessuti bilottiani, sapà conquistare anche voi.
E piano piano il vortice del passato, degli anni 30' si è chiude, lo stilista esce e saluta la "sua" donna: sua madre.
Il paradiso bilottiano termina con una canzone, di cui titolo rappresenta ciò che per me, e so di non essere l'unica, sarà questa collezione:
Unforgettable.
Hai descritto benissimo l'atmosfera, che bella sfilata!!!
RispondiEliminaThe Princess Vanilla
Una splendida sfilata, bello il post!
RispondiEliminaAlessia
THECHILICOOL