La collezione "La Divina Marchesa" di Giada Curti, presentata ieri al St.Regis di Roma per Altaroma, rappresenta una lettera d'amore scrita su un bellissimo foglio di seta.
L'obiettivo della stilista è di portare in scena un'opera d'arte. "Bisogna fare la della propria vita un'opera d'arte", scriveva D'Annunzio, e questo è stato mostrato dalla stilista in passerella.
L'opera d'arte "vivente" a cui si ispira la stilista è la Marchesa Luisa Casati, musa di Boldini amante di D'annunzio. La sua sottile pelle adamantina e intenso maquillage rappresentano il volto di una donna che ha vissuto la propria esistenza con il desiderio di essere lei stessa un'opera d'arte, per mezzo del suo stile di vita e del suo aspetto.
La Venezia dell'Art Dèco accese in lei la magia sebbene ella fosse una dark lady dall'eterna allure, dagli occhi neri macchiati di oro bistrati e pupille feline rese enormi da colliri alla bella donna, capace di scaturire infinite ispirazioni, riflessi di stile e suggestioni.
Velate e impalpabili le trasparenze, sovrapposizioni inconsuete di tessuti elaborati con il pizzo rebrode' su vestaglie satin.
Ed ovviamente un intrigante e sensuale nero che crea un effetto di ricercata naturalezza quando si fonde con il bianco etereo. Ai piedi delicate ballerine stringate che donano alla silhouette un'aristocratica postura.
E per finire una sposa Boldiniana dall'allure poetica.
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