venerdì 30 settembre 2016

Dior tra romanticismo e trasgressività dà il benvenuto a Maria Grazia Chiuri

Un Dior diverso da quello a cui eravamo abituati ha sfilato oggi pomeriggio a Parigi, al Musée Rodin, con la Spring Summer 2017, che ha segnato il debutto della prima donna a capo della maison, Maria Grazia Chiuri, dopo l'addio a Valentino e alla sua collaborazione di 26 anni con Pierpaolo Piccioli ( di cui otto per Valentino).

Un Dior che definirei trasgressivo, romantico, punk ed elegante. Un Dior diverso, lontanto dai fiori di Raf Simons.

La collezione, presentata oggi a Parigi,  richiama l'animo romantico della Chiuri ma è anche stata un tributo a ciò che è stata la maison per tutti questi anni.

Ad incominciare dai pois che la stilista ha riportato in passerella, facendoci sentire nostalgici degli abiti vintage iconici della maison.
Dior 1954                                                                                           Dior 2016

La Chiuri, riporta in passerella la logomania di Dior: t shirts, bretelle e gonne portano  stampe
"Christian Dior J'ador".
Le gonne riportano un po' lo stile di Chiuri per Valentino, romantiche e in tulle, alcune con applicazioni, altre come una semplice danza che scende giù.

Ed i maglioni, tutti rappresentati come se fossero una ninnananna, indossare un indumento e venir trasportati in un mondo magico pieno di stelle, questo mi hanno trasmesso, un sogno raffigurato sulla lana.
Ma sono i dettagli straordinari che più hanno colpito di questa collezione, le stampe sui vestiti delicati che sembrano rompersi solo guardandoli. Definirle stampe è riduttivo, ogni tessuto è come la tela di un pittore che magistralmente dipinge i suoi capolavori sui tessuti.


 Anche un tocco maschile aggiungerei ad una collezione degna dei più romantici, che riprende un po' il look Dior tipico maschile, sportivo  ed elegante, al femminile però.

Maria Grazia Chiuri ha così scritto un saggio femminile ispirandosi a tutto ciò che è stato Dior, una t-shirt in particolare è il capo più chiaccherato della collezione con la stampa : "WE SHOULD ALL BE FEMINISTS"

Questa sfilata, tra il debutto di un nuovo direttore creativo, e la prima stilista donna a dirigere l'azienda segnerà sicuramente la storia della maison Dior. Tra un tributo al passato e uno sguardo al futuro oggi Dior ha lanciato una rivoluzione. Una DIO(R)EVOLUTION.



Sarah Jessica Parker e la sua collezione di scapre Made In Italy

                     

Tutti quanti noi conosciamo Sarah Jessica Parker per il suo iconico ruolo di Carrie Bradshaw in Sex and the City. Beh, dovete sapere che sono molte le cose che uniscono Carrie e Sarah, come la passione per la moda, per New York, ma soprattutto la loro ossessione per le scarpe.

È gia da un paio di anni che la Parker è diventa imprenditrice fondando il suo brand di calzature, SJP, finora venduto solamente nei grandi magazzini Newyorchesi come Bloomingdale's e Saks Fifth Avenue.

Per la sua nuova collezione, invece, Sarah Jessica Parker ha deciso di puntare su l'e-commerce più famoso al mondo: Amazon.



Ieri ha lanciato la sua nuova collezione su Amazon con un video di presentazione delle scarpe che, ovviamente, come quelle che indossa Carrie, non sono per ninete abbordabili (vanno dai 200$ ai 600$), e spiega come, affinchè potesse creare un prodotto di qualità, ha affidato la realizzazione delle sue scarpe al Made In Italy, precisamente Toscano. Tutto ciò reso possibile anche dalla professionalità di George Malkemus III, CEO di Manolo Blahnik.

"Voglio creare un prodotto di qualità che resti per sempre e che valga ogni singolo dollaro che io chiedo per esso".

Questa è la promessa della nostra Carrie, e se per qualcuna di noi è solo un sogno, conosoliamoci solamente guardandole. 






venerdì 23 settembre 2016

Fendi e la moda che piace a me

Ci sono collezioni che semplicemente conquistano i nostri cuori, che ricordiamo, che rivediamo, che non dimentichiamo. La prima in assoluto che conquistò il mio cuore fu la Spring Summer 2015 di Chanel, dove alla fine Karl Lagerfeld e le sue modelle sfilano per i diritti delle donne. 

Poco tempo fa Fendi ci ha commosso tutti ( almeno, a me sì) con la sfilata sulla Fontana di Trevi, dopo l'arrivo di Silvia Venturini per Fendi e l'addio a Valentino. E infine ogni sfilata di Elie Saab mi fa desiderare di avere uno di quegli abiti da sogno ( o meglio, tutti).

E poi arriva oggi, dopo il successo del team  Lagerfeld-Venturini, direttori artistici di Fendi, a Roma tra cascate e una notte magica, la squadra ritorna a Milano dove,  almeno per quanto mi riguarda, mi hanno fatto riscoprire cosa sia davvero la moda.



Negli ultimi tempi, chi fa questo lavoro può capirmi, è facile trovarsi scoraggiati da polemiche sterili che non portano da nessuna parte, la moda, compici anche i social network, ormai è di tutti e per tutti, è qundi libera di essere criticata e giudicata e lo scoop vince su ciò che davvero gli stilisti hanno creato. La moda viene vista come  qualcosa da cui non farsi trascinare, un lusso, quasi fosse una malattia contagiosa! Oggi invece ho ritrovato quella fiducia che un po' vacillava e ho riscoperto il senso di tutto ciò: divertirsi. La moda è prima di tutto questo: divertimento. Da essa dovremmo trarre tutto il beneficio di esplorare e sperimentare creando il nostro stile, la nostra personalità che attraverso essa si manifesta.





Per la prima volta ho visto delle modelle (non di Moschino) che sorridevano, che si divertivano, che comunicavano gioventù, libertà, uscire dagli schemi.



La collezione stessa rappresenta, a mio parere, il messaggio di indipendenza ed evasione da dogmi. Grandi marchi che non portano in passerella solo il lusso, la moda abbraccia molti più stili che si adattano ad ogni tipo di donna.Ciò che mi ha colpito di più di questa collezione è che nonostante Lagerfeld stia con Fendi da ormai 50 anni, con quesa collezione mi sembra di vedere uno stilista emergente, fresco, nuovo e giovanile. Ha portato in passerella un clima giocoso.
Gonne corte sopra al ginocchio, come delle bambole, il marchio di Lagerfeld: l'organza blu che ripete in ogni sua collezione dall'inzio della sua carriera, lingerie di seta nni '20, e scarpe basse che riprendono gli stessi toni dei calzi, un vero must, se posso dirlo.
Giocare, vestiamoci, tornare nell'animo bambine, fare le creative. Ecco, questa è la moda per me.

giovedì 22 settembre 2016

Gucci Spring 2017: le rivoluzioni di Alessandro Michele continuano

Tra i fashion show più attesi della Milano Fashion Week sicuramente nella top 5 troviamo Gucci, e le sorprese che stagione dopo stagione Alessandro Michele riserva per noi. 

Se dovessi definire Alessandro Michele in una sola parola direi: rivoluzione. Un viaggio indietro nel tempo, nei glorosi anni 70 è l'ispirazione per la Spring Collection 2017 di Gucci.

L'atmosfera fa sentire gli ospiti come se fossero sul set di un film, ma c'è qualcosa che non va.  E ad un tratto arriva la voce di Michele "You know, when you are in love, in a nightclub, but you are not in the right place, the person is not there?" 



Quello che generalmente succede quando uno spettacolo inizia è l'accendersi delle luci, questa volta però le luci non si sono accese, al loro posto una grande macchina del ghiaccio che creava un effetto nebbia sul palco, rendendo tutto poco visibile. 



Ed in mezzo a tutta questa nebbia i padroni di casa iniziano a sfilare sul palco: i colori, i vestiti. Un'esplosione di colori, di seta, di drappeggi. Non c'è dubbio, dal suo arrivo in Gucci, Alessandro Michele ha rivoluzionato l'immagine del brand, e , stiamone certi, le sorprese non sono finite.



 
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