domenica 16 ottobre 2016

Top Trends Spring 2017

Tra polemiche (le solite) varie, sfilate, innovazioni e conferme è terminata un'altra fashion week. Moltissimi sono stati i nuovi designer emergenti che hanno portato per la prima volta in passerella le loro creazioni. Finite le settimane più fashion dell'anno ci ritoroviamo con tutti gli elementi per definire i Trends per la stagione Spring 2017.

 Pink Passion
Ebbene si ragazze, il rosa torna in passerella con tutte le sue gradazioni, dal più pallido al fucsia più accesso.

Graphic Content  



Giochiamo con le righe e forme di tutti i tipi, crop top e gonne vengono invase da linee, ma attenzione però a saperle indossare, le linee si sà, non sono per tutte le linee.


 High Sleeve Details

Le vostra spalle non saranno più scoperte o appena appena accennate, durante queste fashion weeks abbiamo visto che gli stilisti hanno lavorato molto per rimetterle in risalto, sia con grandi e abbondanti maniche...

                                                          Square Sleeve                                                                  
....sia mettendole in risalto con delle maniche quadrate...




Swim Addicted
Chi ha detto  che i costumi vadano bene solo in spiaggia? Molti stilisti hanno invece pensato ad essi come un capo perfetto da portare sopra a gonne trasparenti, pantaloni e tacchi alti. E non dimenticatevi le cuffie floreali!
Sheer Black


 Puntiamo alla sensualità con un nero trasparente, rigorosamente total black, nessun altro colore se non chiffon e pizzi che mettono in risalto la sessualità di noi donne.

Words

Ed infine le parole, non solo quelle dette ma anche quelle indossate, portiamo un messaggio anche mentre camminiamo, soprattutto, visti i tempi, sfiliamo diffonendo un messaggio femminista, e restiamo unite.

Che ne dite? Qual è il trend che fa per voi?

domenica 9 ottobre 2016

Sono una donna, poi sono disabile. Intervista a Valentina Tomirotti

Sono onorata, per il 150esimo post di questo blog, di raccontarvi questa storia: la storia di una donna forte, quelle che piacciono tanto a me.

Chi mi segue è a corrente che da un anno frequento un corso di laurea in Inghilterra. 
La settimana scorsa durante la lezione di storia della moda abbiamo trattato un argomento che, lo ammetto, mi ha toccato fin da subito: la disabilità e la moda. Abbiamo parlato di come la moda comunica con le persone disabili, se in essa vengono rappresentati, qual è il rapporto tra sessualità e disabilità. Io non sono una persona disabile, ma sono stata malata e questo ha cambiato il modo in cui la gente esteriormente mi vedeva. Se c'è una cosa che, però, ho sempre pensato è che la vera disabilità sta nelle menti delle persone che, per dirla alla Mary Poppins, "non guardano più in là del loro naso". Si fermano alle apparenze e alla superficialità delle cose e soprattutto delle persone. Oggi io, e di conseguenza il mio blog, siamo onorati di ospitare ed intervistare la mente geniale di una donna. Perché citando lei stessa "prima sono una donna, poi sono disabile". Ed essere disabili non significa fermare la nostra vita, ma trovare mille motivi ed ingegnarsi per viverla fino in fondo. Lei si chiama Valentina Tomirotti, anche lei blogger, ha fondato Pepitosa Blog nel 2012. 
La descrivo solo con 3 parole: ironica, autentica, viva (e anche di una gentilezza unica). Le ho chiesto cosa pensasse del rapporto tra la moda e la disabilità e ci racconta anche di un progetto che dovrebbe interessare ogni donna.


Courtesy of Boudoir Disability


Nella società attuale come pensi vengano viste le persone affette da disabilità? 
Non voglio uniformare un discorso così importante, vero è che troppo spesso la disabilità è associata a qualcosa di astratto e si creano scuole di pensiero, dove il disabile viene considerato molto spesso entità da venerare per il proprio trascorso di vita, altre scuole invece non accettano la diversità delle persone e così giocano a prenderle di mira.

Ti è mai capitato di sfogliare una rivista di moda , o un giornale online moda e trovare delle campagne pubblicitarie che ritraevano persone disabili? 
Sì se penso a stampa o siti internazionali, mai o quasi mai sul territorio italiano. La disabilità in Italia non entra nel mondo della moda o se lo fa è attraverso pertugi di 2° classe o di minora importanza. Soprattutto la disabilità da noi se anche contagia la moda, viene censurata, nascosta o raccontata coprendola. Potrei farti l’esempio di un famoso marchio di lingerie che ha deciso di fotografare una ragazza disabile (ma fisicamente normale) vestita con un completino intimo, appoggiata ad un divano dove s’intravedeva una stampella coperta da un foulard.
 

La gente pensa che dovremmo stare a casa a piangere sui nostri problemi, hai qualche alternativa? Di quello che pensa la gente o certa gente dovremmo fregarcene, questo sarebbe il vero grande passo alternativo. Non è la loro vita, ma solo la nostra. Tirare fuori il nostro carattere. 

Pensi sia differente il modo di porsi sensualmente e sessualmente per una donna disabile ? Assolutamente sì, sia in termini fisici che a livello concettuale. Una persona disabile viene considerata il più delle volte, un’entità asessuata. Non sta a noi dover dimostrare il contrario, comportiamoci da persone normale. La normalità è la forma di accettazione migliore. 

Che rapporto pensi che abbia la moda con la disabilità? 
La moda guarda la disabilità con sospetto, soprattutto perché l’essere disabile non conferma certi canoni fondamentali e schemi mentali che vengono ogni giorno alimentati nel mondo patinato della moda. Qualcosa sta cambiando, ma sicuramente c’è tanto lavoro d’informazione da fare. Sfondare muri a colpi di realtà sociale.




 

Che cos'è Boudoir Disability? Qual è il messaggio?  
Boudoir disability è abbattere quei muri che ti dicevo prima, è un progetto di antidiscriminazione femminile per il binomio femminilità/disabilità. Tutto è partito con un servizio fotografico di me inlingerie. Il mondo del web e non solo ha poi capito che quelle foto da pugno alla stomaco, erano solo il mezzo per iniziare a scardinare un preconcetto sbagliato: anche chi è disabile può piacere, eccome.
Courtesy of Valentina Tomirotti

Cosa diresti alle giovani donne che non hanno ancora magari trovato il coraggio di accertarsi con i loro difetti? Non ho la presunzione di essere un modello di seguire, ma mi rendo conto di avere un bagaglio da raccontare che può essere utile ad altre donne che non trovano la serenità che meritano. Il mio consiglio è imparare ad ascoltarsi qualunque cosa abbiamo da dire.

Che rapporto hai con la tua femminilità ?
La mia femminilità è tutta lì da vedere o da scovare, sicuramente non è canonica, ma la curo e mi piace esaltarla in un modo equo al mio contesto di vita, senza esagerare ma nemmeno nascondendola. 
Courtesy of Boudoir Disability

E con la sessualità? 
La sessualità merita di essere vissuta in modo normale, accade tutto come a chiunque, se deve accadere, magari è pure meglio, chissà, di certo non mi reprimo, non ne vale la pena, è una delle esperienze più belle che la vita ci regala. 

la gente le definisce "immagini forti" tu ritieni che lo siano?
Si assolutamente ne sono consapevole ed era lì che volevo arrivare. Se non crei una rottura non fai breccia, non in questi temi. Bisogna osare, serve carattere e spalle larghe, ma poi la soddisfazione è ripagata attraverso tutte le donne che mi hanno scritto per ringraziarmi perché il mio coraggio ora è il loro, di mostrarsi così, perfettamente imperfette come sono.

Courtesy of Valentina Tomirotti






lunedì 3 ottobre 2016

Zuhair Murad SS17: cambiamenti monocromatici

Dopo Dior ed Elie Saab credo di poter affermare con certezza che questa stagione ha portato grandi rivoluzioni nel modo di rappresentarsi degli stilisti.
Dior ha visto il debutto della prima donna a capo dell'azienda, Maria Grazia Chiuri, Elie Saab ha un po' abbandonato l'animo principesco e ha portato in passerella una regina della disco anni 70', e ieri anche Zuhair Murad in passerella ha portato una nuova visione della donna.

Addio agli abiti lunghi e pieni di pailletes, benvenuto glamour sofisticato e monocromatico (senza riunciare alle paillettes però, questo va detto).

“If I’m always repeating myself, there’s no challenge,”
Zuhair Murad about his Spring Summer 2017's collection

E così anche lui ha abbandonato i suoi dogmi ed è uscito fuori dagli schemi che caratterizzavano le sue collezioni. Una nuova donna che mostra intrapendenza e indipendenza, elegante e sofisticata con pantaloni bianchi attillati e gonne a tubino. Tutta la sua collezione è basata su di un ritorno ad una bellezza femminile classica che non ha bisogno di troppo sfarzo, di troppi abbellimenti, ma solo di un monocromatico stile che si presta ad ogni tipo di occasione, dall'eleganza, al casual, alla sensualità.

Voi che ne pensate? 

  

  

  

  

 

sabato 1 ottobre 2016

Da principessa a regina della disco. Così ci presenta Elie Saab la sua SS17

 
Se quando pensavate ad Elie Saab associavate questo nome ad immensi meravigliosi abiti da fiaba pieni di tulles, da oggi la vostra visione del brand cambierà, innovazione è la parola chiave di queste sfilate, come abbiamo visto ieri con Dior
L'Elie Saab che ha sfilato oggi a Parigi è un Elie Saab che ha decisamente abbandonato il regno delle fiabe. La principessa è diventa la regina della disco. 

“It’s about dancing—the disco, the seventies! I lived through those years and remember my parents then. I think I took a lot from that decade through them,” - Elie Saab
Così presenta la sua collezione Spring Summer 2017, una collezione che, basta guardare una foto per capire che è  ispirata agni anni 70, anni che lo stilista libanese ha vissuto profondamente e che gli ricorda i suoi genitori.

Così, in un pomeriggio parigino, lo stilista ha riportato sulle passerelle della Paris Fashion Week lo studio 54, i suoi riflettori, il suo stile, il suo inconfindibile glamour

Tantissime stelle che come costellazioni invadono i vari e differenti tessuti degli abiti: dal tulles alla seta. Paillettes e colori sgargianti, pantaloni ambi e occhiali colorati. 
Non mancano però, lungi abiti eleganti con profonde scollature sexy, sebbene lontane dall'idea del romanticismo che caratterizza ( o caratterizzava? chissà)  il mondo di Elie Saab, un mondo in cui si identificavano i sogni di noi principesse moderne. Questa volta lo stilista è andato nel passato per ripotarci, però, una contemporaneità nello stile e nei tagli degli abiti. 


Quattro tra le modelle più belle al mondo: Karlie Kloss , Hailey Baldwin, Sara Sampaio e Gigi Hadid che sfilano portando una visiona più moderna del brand che, questa volta come sempre, ci ha stupiti con una visione pop stellare #throwback

venerdì 30 settembre 2016

Dior tra romanticismo e trasgressività dà il benvenuto a Maria Grazia Chiuri

Un Dior diverso da quello a cui eravamo abituati ha sfilato oggi pomeriggio a Parigi, al Musée Rodin, con la Spring Summer 2017, che ha segnato il debutto della prima donna a capo della maison, Maria Grazia Chiuri, dopo l'addio a Valentino e alla sua collaborazione di 26 anni con Pierpaolo Piccioli ( di cui otto per Valentino).

Un Dior che definirei trasgressivo, romantico, punk ed elegante. Un Dior diverso, lontanto dai fiori di Raf Simons.

La collezione, presentata oggi a Parigi,  richiama l'animo romantico della Chiuri ma è anche stata un tributo a ciò che è stata la maison per tutti questi anni.

Ad incominciare dai pois che la stilista ha riportato in passerella, facendoci sentire nostalgici degli abiti vintage iconici della maison.
Dior 1954                                                                                           Dior 2016

La Chiuri, riporta in passerella la logomania di Dior: t shirts, bretelle e gonne portano  stampe
"Christian Dior J'ador".
Le gonne riportano un po' lo stile di Chiuri per Valentino, romantiche e in tulle, alcune con applicazioni, altre come una semplice danza che scende giù.

Ed i maglioni, tutti rappresentati come se fossero una ninnananna, indossare un indumento e venir trasportati in un mondo magico pieno di stelle, questo mi hanno trasmesso, un sogno raffigurato sulla lana.
Ma sono i dettagli straordinari che più hanno colpito di questa collezione, le stampe sui vestiti delicati che sembrano rompersi solo guardandoli. Definirle stampe è riduttivo, ogni tessuto è come la tela di un pittore che magistralmente dipinge i suoi capolavori sui tessuti.


 Anche un tocco maschile aggiungerei ad una collezione degna dei più romantici, che riprende un po' il look Dior tipico maschile, sportivo  ed elegante, al femminile però.

Maria Grazia Chiuri ha così scritto un saggio femminile ispirandosi a tutto ciò che è stato Dior, una t-shirt in particolare è il capo più chiaccherato della collezione con la stampa : "WE SHOULD ALL BE FEMINISTS"

Questa sfilata, tra il debutto di un nuovo direttore creativo, e la prima stilista donna a dirigere l'azienda segnerà sicuramente la storia della maison Dior. Tra un tributo al passato e uno sguardo al futuro oggi Dior ha lanciato una rivoluzione. Una DIO(R)EVOLUTION.



Sarah Jessica Parker e la sua collezione di scapre Made In Italy

                     

Tutti quanti noi conosciamo Sarah Jessica Parker per il suo iconico ruolo di Carrie Bradshaw in Sex and the City. Beh, dovete sapere che sono molte le cose che uniscono Carrie e Sarah, come la passione per la moda, per New York, ma soprattutto la loro ossessione per le scarpe.

È gia da un paio di anni che la Parker è diventa imprenditrice fondando il suo brand di calzature, SJP, finora venduto solamente nei grandi magazzini Newyorchesi come Bloomingdale's e Saks Fifth Avenue.

Per la sua nuova collezione, invece, Sarah Jessica Parker ha deciso di puntare su l'e-commerce più famoso al mondo: Amazon.



Ieri ha lanciato la sua nuova collezione su Amazon con un video di presentazione delle scarpe che, ovviamente, come quelle che indossa Carrie, non sono per ninete abbordabili (vanno dai 200$ ai 600$), e spiega come, affinchè potesse creare un prodotto di qualità, ha affidato la realizzazione delle sue scarpe al Made In Italy, precisamente Toscano. Tutto ciò reso possibile anche dalla professionalità di George Malkemus III, CEO di Manolo Blahnik.

"Voglio creare un prodotto di qualità che resti per sempre e che valga ogni singolo dollaro che io chiedo per esso".

Questa è la promessa della nostra Carrie, e se per qualcuna di noi è solo un sogno, conosoliamoci solamente guardandole. 






venerdì 23 settembre 2016

Fendi e la moda che piace a me

Ci sono collezioni che semplicemente conquistano i nostri cuori, che ricordiamo, che rivediamo, che non dimentichiamo. La prima in assoluto che conquistò il mio cuore fu la Spring Summer 2015 di Chanel, dove alla fine Karl Lagerfeld e le sue modelle sfilano per i diritti delle donne. 

Poco tempo fa Fendi ci ha commosso tutti ( almeno, a me sì) con la sfilata sulla Fontana di Trevi, dopo l'arrivo di Silvia Venturini per Fendi e l'addio a Valentino. E infine ogni sfilata di Elie Saab mi fa desiderare di avere uno di quegli abiti da sogno ( o meglio, tutti).

E poi arriva oggi, dopo il successo del team  Lagerfeld-Venturini, direttori artistici di Fendi, a Roma tra cascate e una notte magica, la squadra ritorna a Milano dove,  almeno per quanto mi riguarda, mi hanno fatto riscoprire cosa sia davvero la moda.



Negli ultimi tempi, chi fa questo lavoro può capirmi, è facile trovarsi scoraggiati da polemiche sterili che non portano da nessuna parte, la moda, compici anche i social network, ormai è di tutti e per tutti, è qundi libera di essere criticata e giudicata e lo scoop vince su ciò che davvero gli stilisti hanno creato. La moda viene vista come  qualcosa da cui non farsi trascinare, un lusso, quasi fosse una malattia contagiosa! Oggi invece ho ritrovato quella fiducia che un po' vacillava e ho riscoperto il senso di tutto ciò: divertirsi. La moda è prima di tutto questo: divertimento. Da essa dovremmo trarre tutto il beneficio di esplorare e sperimentare creando il nostro stile, la nostra personalità che attraverso essa si manifesta.





Per la prima volta ho visto delle modelle (non di Moschino) che sorridevano, che si divertivano, che comunicavano gioventù, libertà, uscire dagli schemi.



La collezione stessa rappresenta, a mio parere, il messaggio di indipendenza ed evasione da dogmi. Grandi marchi che non portano in passerella solo il lusso, la moda abbraccia molti più stili che si adattano ad ogni tipo di donna.Ciò che mi ha colpito di più di questa collezione è che nonostante Lagerfeld stia con Fendi da ormai 50 anni, con quesa collezione mi sembra di vedere uno stilista emergente, fresco, nuovo e giovanile. Ha portato in passerella un clima giocoso.
Gonne corte sopra al ginocchio, come delle bambole, il marchio di Lagerfeld: l'organza blu che ripete in ogni sua collezione dall'inzio della sua carriera, lingerie di seta nni '20, e scarpe basse che riprendono gli stessi toni dei calzi, un vero must, se posso dirlo.
Giocare, vestiamoci, tornare nell'animo bambine, fare le creative. Ecco, questa è la moda per me.
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